Vi porteremo a conoscere l’ Azienda Leoncini srl.
Luciano Leoncini uno dei fondatori insieme al fratello Daniele, dal 1990, aprono per il corso principale di San Gimignano il loro negozio di ceramiche con un laboratorio proprio.
Come nasce la passione per la ceramica ?
Ci siamo ritrovati in questo mondo, e da allora non lo abbiamo più abbandonato. Pian piano che abbiamo iniziato, con il negozio e con il laboratorio, si notava un sacco di riscontro nel vendere, nell’essere apprezzati in ciò che si vendeva e quindi creava.
Qui non si vende la classica firma di una borsa scarpa o chessia, questi oggetti li compri per te e le fai da te.
Parlami del laboratorio, come viene lavorata la ceramica ?
Intanto ci tengo a precisare che il nostro laboratorio è fornito di artigiani e artisti, vi è sia chi lavora la ceramica e chi dipinge a mano. Non viene usata nessuna stampa, tutto spennellato fin all’ultimo particolare. Avere un laboratorio nostro ci facilita nel soddisfare tutte le richieste di personalizzazione, che è un altro dei servizi che offriamo.
La ceramica nei suoi passaggi è un articolo troppo lungo, con troppi passaggi e alla fine non è apprezzato per quanto costa.
Si parte dall’argilla e la si inizia a lavorare, una volta creato l’oggetto si mette in forno con cotture da 1000°. Dopo di che si passa alla decorazione, smaltatura si finisce con il colore e viene poi cotta un’altra volta a 1000°.
Che emozione si prova quando si apre il forno di cottura?
Quando apri il forno è sempre una sorpresa. Ogni oggetto si può rompere in cottura.
I passaggi successivi alla lavorazione e modellazione della terra argillosa sono l’essiccazione e la cottura, che concludono il processo di creazione. Cuocere la ceramica in particolare è il passaggio più delicato e fondamentale perché conferisce una forma stabile e resistente al manufatto a patto di aver seguito alla perfezione le diverse fasi, con picchi di temperatura che vanno dai 900° ai 1400° gradi.
Vi attenete a decorazioni classiche o sperimentate anche disegni e oggetti moderni?
Antichi decori, i classici di Montelupo per lo più. Abbiamo provato ad introdurre il moderno per i giovani con decorazioni, per farli avvicinare a questo mercato ma non è facile. Sempre meglio mantenere la linea tradizionale. Il giovane non ha la cultura della casa, non la vive e preferisce spendere in altre cose o se non altro più economiche.
Pensi che ritornerà tra i giovani questa cultura?
Ad ora non c’è più un giovane che vuole intraprendere questo lavoro. Ci vuole la mentalità della persona ed è stata persa.
Il nostro vero mercato è con il turismo estero. Non so, magari in Italia abbiamo così tanta arte che si nota meno, mentre un turista, specie l’ Americano ne è veramente attratto.
Anche a San Gimignano c’era tanta arte, tanto artigianato, si sta perdendo, questo noto, un vero cambiamento che va verso una globalizzazione. Dispiace vedere il proprio paese cambiare in questo modo, per una cittadina così piccola è come se ne perdesse l’anima dell’originalità.
Quale potrebbe essere una soluzione?
Avere più negozi che si impegnano, avere più inventiva sia tra le mura del proprio negozio che tra le mura del paese di San Gimignano, proprio come facciamo e ci crediamo noi.