L’8 Novembre 2024, Donald Trump è stato eletto 47° presidente degli Stati Uniti d’America, segnando un ritorno alla Casa Bianca dopo la sua precedente amministrazione dal 2017 al 2021. La sua vittoria è stata caratterizzata da un ampio margine, con la conquista di numerosi Stati chiave considerati in bilico, tra cui la Pennsylvania, la Georgina e la Carolina del Nord.
Nel suo discorso della vittoria, Trump ha promesso di “rimettere a posto il Paese, aggiustare i confini e fare l’America di nuovo grande”. Ha inoltre ringraziato personalità come Elon Musk, definendolo un “supergenio” e sottolineando il suo contributo al successo elettorale.
Le prima analisi post-elettorali indicano che la vittoria di Trump è stata favorita da una combinazione di fattori, tra cui l’insoddisfazione per l’economia, le preoccupazioni riguardo all’immigrazione e una percepita deriva verso politiche “woke” da parte dell’amministrazione precedente. Inoltre, la scelta dei Democratici di candidare Kamala Harris, considerata da alcuni come meno carismatica e con meno esperienza rispetto a Trump, potrebbe aver influito sull’esito elettorale.
A livello internazionale, la rielezione di Trump ha suscitato diverse reazioni. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si è congratulata con lui, sottolineando l’importanza del partenariato transatlatico. Anche il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha espresso entusiasmo per il ritorno di Trump alla Casa Bianca, definendolo “una grande vittoria”.
In Italia, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con Trump per congratularsi della vittoria elettorale, confermando la solida alleanza e il partenariato strategico tra Roma e Washington.
Con il suo ritorno alla presidenza, Trump ha delineato una visione di un’America più forte e prospera, promettendo di porre fine alle guerre e di inaugurare una nuova “età dell’oro” per il Paese. Le sfide che lo attendono includono la gestione delle tensioni internazionali, la ripresa economica post-pandemia e la riconciliazione di un elettorato profondamente diviso.