Da 25 anni sulla scena politica del comune, il primo cittadino afferma: “Stiamo puntando sul turismo, purtroppo nella zona sud dell’Umbria c’è troppo campanilismo tra paesi vicini”
Parte da lontano, in tutti i sensi, Antonio Liberati, sindaco di Otricoli – paese del Ternano di 1.750 abitanti al confine con il Lazio – per raccontare il Comune e la sua lunga esperienza politica: “Sono circa 25 anni che sono in amministrazione, diciamo così. La prima volta che sono stato eletto Sindaco era il 1999”. Chiaro che in tutti questi lustri siano cambiati i tempi, così come Otricoli: “Io però parlerei di come è cambiata l’Italia. Siamo passati da alcune esigenze, che allora erano forti, a richieste diametralmente opposte”.
Entriamo nello specifico di Otricoli: “Sono arrivato nel 1995. All’epoca era un bel borgo immerso in un contesto selvaggio, non curato, dentro l’area archeologica siamo dovuti entrare con la motosega per far riapparire i monumenti. Ma anche tutto intorno, la zona di Valle, la via centrale, ossia via Roma. E altre zone del territorio, quella del fiume Tevere: non erano state salvaguardate, così come i boschi. Quindi, all’epoca, la necessità forte era fare le strade, gestire un acquedotto che non aveva acqua potabile, pulire le siepi, potare le piante. Sostanzialmente, un Sindaco che prometteva e sapeva fare questo, era un primo cittadino bravo. Negli anni sono nate nuove esigenze per mantenere il paese al passo con i tempi. Noi abbiamo operato da una parte per mantenere i servizi che c’erano, vedi la banca perché non è scontato che in un borgo di 1.750 abitanti ci sia una banca; il più significativo risultato è avere l’asilo nido, l’unico del territorio tra Magliano a Vigne. Abbiamo l’ufficio postale, anche in questo caso l’unico della zona. Le scuole sono quelle migliori, i centri sportivi sono ben fatti e abbiamo una serie di opere pubbliche avviate, legate ai bandi. E’ stato investito tanto anche nel consolidamento. A fine ottobre, per fare un esempio, ci ha chiamato la Protezione civile per avvertirci che c’era stata una bomba d’acqua, con decine e decine di litri di pioggia caduti. Erano preoccupati, ma di fatto sono cadute soltanto due piante, quindi il territorio ha retto più che dignitosamente”.

Denatalità, ma Otricoli aumenta i residenti
I problemi, però, ci sono: “C’è stato il calo della natalità, nel 2008 circa 200 stranieri sono tornati in patria. Otricoli rischiava davvero di spopolarsi, con conseguenze per le scuole e non solo. Anche per le aziende. Nell’ultimo anno, invece, abbiamo avuto un aumento di 50 residenti. Ciò non vuol dire che i disagi non ci siano: la squadra di calcio se non si consorzia non può competere. Ecco perché dico che oggi bisogna parlare di territori, non di singoli paesi. Altrimenti non facciamo più le classi a scuola, la scuola calcio e il catechismo. Noi però andiamo avanti, anche grazie agli indirizzi che ci ha dato la Regione. Quindi, mentre molti altri centri come il nostro hanno perso abitanti e attività, noi abbiamo recuperato l’1-2 per cento di abitanti. Questo ci dà speranza. Abbiamo frenato il decremento e siamo addirittura cresciuti di numero”.
Serve anche altro perché Otricoli non scompaia dalla cartina geografica come tanti altri piccoli paesi: “Non ci basta l’immigrato anziano, neanche l’otricolano che ritorna. Ci serve un immigrato giovane con figli che possa ridare vitalità, solo in questo modo il borgo ha possibilità di proporsi in futuro. Come dicevo prima, l’amministrazione oggi non è più impegnata a fare la strada, stiamo puntando sulla valorizzazione dell’ambiente con progetti nei boschi, con il recuperi di spazi periferici significativi dove ora ci sono strutture che possono essere utilizzate. Abbiamo fatto una convenzione con l’università della Tuscia per dare a loro spazio sull’insegnamento della biodiversità perché i nostri territori sono idonei a questo”.

Otricoli tra i finalisti dell’Unwto per il turismo
Liberati aggiunge con orgoglio: “Siamo l’unico comune umbro, probabilmente uno dei tre del Centro Italia, riconosciuto dall’Unwto (Organizzazione mondiale del turismo, nda) come Valenza rurale certificata. Diciamo che ci manca l’esame finale, però ci sono tutte le caratteristiche e c’è un team di persone che sta lavorando su questo”. Il Sindaco precisa: “Ci siamo ritrovati anche in un sistema più grande di noi per recuperare a livello sociale e culturale la nostra popolazione. L’ambizione nostra, il messaggio, la mission in questi 25 anni è cambiata decisamente. E questo anche perché tutti gli amministratori hanno cercato e sono riusciti a stare al passo con i tempi. Hanno capito che fare serve e perciò in questo momento siamo molto speranzosi e produttivi”.
Smentisce, Liberati, che le attività commerciali siano in calo: “Io sono un liberale puro come pensiero e le posso dire che le attività a Otricoli hanno avuto un incremento. Vuoi per il Pnrr, vuoi per la centralità rispetto a un territorio più ampio, vuoi per fattori che magari sono estranei al Comune. Ma diciamo che solo con il Pnrr si ampliano sei attività esistenti e se ne costruiscono 12 nuove. Nel 2024, abbiamo anche avuto 14 nuove strutture ricettive registrate. Abbiamo raggiunto oltre 200 posti letto. A cambiare sono state le dinamiche di mercato a livello nazionale: mandiamo la gente nei supermercati perché magari lì il pane costa 20 centesimi in meno che sotto casa, ma anche questa tendenza oggi è stata superata da Amazon. Ma una mia vicina di casa ha creato un B&B e per tre settimane ha ospitato una famiglia tedesca che ha vissuto il paese per tutto ciò che offre. Quindi è chiaro che l’imprenditore decide autonomamente dal nostro pensiero e desiderio, ma per esempio quando siamo arrivati c’erano una trentina di persone occupate presso la ceramica termale. Adesso, nel nuovo polo a ridosso con il Lazio, ci lavorano più di cento persone. Ci sono quindi intere famiglie che hanno scelto Otricoli come residenza e che si trovano bene. Magari prima lavoravano e vivevano a Civita. Oggi un 10-20 per cento di manodopera è di Otricoli”. E ancora: “Dieci anni fa il Sindaco di Alviano mi disse: ma tu come fai ad avere due macellerie? Ci sono tuttora, mentre da lui neanche una”.
Navigabilità del Tevere? Entro un paio d’anni
Otricoli sta cercando di rilanciare il turismo anche attraverso la navigabilità del Tevere, oltre che con il suo bellissimo sito archeologico: “Stiamo valorizzando quest’ultimo. Si può fare qualcosa in più? Assolutamente sì. Nel senso che il progetto di navigabilità è stato proposto nel 2005, c’ero io all’epoca come Sindaco, è stato completato come progetto strutturale nel 2008. Da allora ci sono stati problemi organizzativi. In questo caso, però, le competenze erano prevalentemente regionali o provinciali. Adesso, finalmente, abbiamo trovato la volontà politica della Regione di affrontare il problema. Abbiamo fatto una prima conferenza dei servizi, non c’è alcun ostacolo all’attivazione della navigabilità, ma una serie di paletti. Entro un paio di anni, comunque, potremo navigare un tratto di Tevere. Certo, nel 2007 sarebbe stata un’altra cosa mettere un battello in acqua. Nel 2025 speriamo di farcela, o nel 2026 al più tardi, ma oggi hanno attivato la navigazione a Farfa, a Roma hanno fatto i ristoranti sul Tevere, i galleggianti, il lago di Piediluco sta puntando sulla navigabilità lagunare, fluviale. Altri Comuni hanno progetti pronti per la navigabilità sul loro territorio, quindi è chiaro che il nostro progetto oggi è un po’ superato. Ma insieme a tutta un’altra serie di iniziative può avere la sua valenza”.
Tornando alla convenzione con l’università della Tuscia: “Ho parlato con il direttore: loro fanno anche corsi sullo sport all’aperto e hanno scelto Otricoli perché c’era la possibilità di farlo a ridosso dell’area archeologica, nei boschi, sulle sponde del Tevere. Quindi non è che proponiamo il coniglio dal cilindro e lo tiriamo fuori adesso, è un progetto ampio e non è legato a nessun evento specifico. Perciò stiamo mettendo in cantiere una serie di iniziative, che possono sembrare scollegate tra loro, ma dentro la nostra mente sappiamo bene che non è così”.

Un bus navetta tra Otricoli e Ocriculum
Otricoli e l’area archeologica saranno più vicine di oggi: “Nel progetto Pnrr c’è il collegamento tramite bus navetta. Ma attenzione, non solo per portare gli otricolani agli scavi, ma per far sì che i turisti che visitano l’area poi vengano in paese a vedere le nostre bellezze ed è per questo che stiamo ristrutturando il borgo, il centro storico, è per questo che parliamo di rigenerazione socioculturale. Il cittadino che viene a Otricoli deve trovare un motivo per fermarsi due-tre giorni. Se sta solo una giornata, si prende un caffè e se ne va. Se invece soggiorna, ecco che l’economia locale ci guadagna con pernottamento e cena”.
L’Umbria non è perugiocentrica secondo il Sindaco: “La parte sud dell’Umbria non è stata penalizzata da Perugia, né da una parte politica. Si è penalizzata da sola, con qualunque coalizione fosse al governo. Noi del centrosud siamo abituati a lottare tra noi, a fare poco gioco di squadra,, mentre i perugini si uniscono tra loro. Qui non si riesce a fare sinergia con i paesi positivi, c’è campanilismo“.
Un altro progetto che sta vedendo la nascita: “Quello di digitalizzazione e marketing. Pesa 350 mila euro. Ma purtroppo alla riunione sono venuti i sindaci di Gallese e di Magliano, non quelli di Calvi e di Narni. Quindi sì, c’è competizione tra comuni vicini in Umbria. Mors tua, vita mea continua a essere il motto che già c’era 25 anni fa, mentre oggi si dovrebbe dire che l’unione fa la forza. Qui ci sono cinque ristoranti e dovrebbero essere contenti anche quelli dei paesi vicini”. Il Giubileo “potrà portare qualcosa anche a Otricoli, sarà il parroco di Taizzano l’incaricato scelto dalla Curia di Terni per organizzare il tutto. Sta anche uscendo un bando della Regione per il miglioramento delle strutture ricettive o la creazione di nuove”.
“Mi ricandiderò? E’ presto per dirlo, mancano 3 anni”
Otricoli che futuro avrà a livello amministrativo: “Il mandato dovrebbe scadere nell’autunno del 2026, ma la sessione autunnale per i comuni non è prevista, dunque resteremo in carica un po’ di più. fino all’anno successivo, probabilmente maggio-giugno 2027. Non so se mi ricandiderò, è presto, ho 65 anni e devo vedere come starò di salute e altre cose. Di sicuro, lascerò nelle mani di una persona che condivide i miei progetti, non si possono lasciare in mano a gente che è disfattista rispetto a ciò che è stato fatto finora“.
Un’altra domanda sulla possibilità di rivedere un ponte che unisca Otricoli a Orte: “Costerebbe milioni e milioni di euro perché si dovrebbero fare le strade di accesso a Otricoli e a Orte. Se devi dare una superstrada, ci servono tanti soldi. Orte è collegata con 18-20 minuti tramite l’autostrada. E’ dunque più una questione di mentalità degli otricolani che una reale difficoltà. Collegarci con la stazione di Borghetto tramite l’autobus? Il costo sarebbe incredibile anche in questo caso”.
Il discorso finale interessa la sanità: “Per quanto concerne questo settore, dopo il covid, si è palesata la carenza di medici su tutto il territorio nazionale, quindi in tutti i piccoli centri – incluso Otricoli – alcuni servizi garantiti fino a prima del 2020 sono stati soppressi, come la guardia medica. Per sopperire alla carenza del personale sanitario, nel nostro caso il pensionamento di un medico massimalista, si mettono in campo modalità nuove come lo sforamento del tetto di 1.500 mutuati per medico di famiglia e viene ridisegnato il servizio, non più sui singoli comuni, ma su territori più vasti così da compensare le mancanze su intere aree”.