Assisi è una bomboniera e uno dei gioielli dell’Umbria. Centro catalizzatore di storia, arte, natura e fede. Tra le sue innumerevoli bellezze, vogliamo aprirvi le porte della cittadella dell’ospitalità. Parliamo della Pro civitate christiana, un complesso nato negli anni Quaranta dal sogno di Don Giovanni Rossi. L’ecclesiastico desiderava evangelizzare e portare la parola di Cristo tramite l’arte, la condivisione e il confronto. Quell’utopia prese concretezza. Venne fuori quello che la cittadella è oggi: un luogo di libero pensiero, di dialogo e di ascolto nella completa gratuità. San Paolo chiamava questo sentimento di amore incondizionato e senza un tornaconto personale “Caritas”. Proprio ciò che si respira nella cittadella.
L’idea
Don Giovanni fonda la cittadella dell’ospitalità ad Assisi nel 1939. Alla base c’era la volontà di formare un sodalizio di laureati cattolici, detti “volontari”, che intendeva fare opera di apostolato laico. La Pro civitate christiana organizza “missioni” di predicazione nelle città italiane, convegni di studio per i diversi ceti sociali, pubblicazioni e altre iniziative varie nel campo delle arti. Tutt’ora sono diversi gli ospiti, con i più disparati punti di vista, che si mettono insieme per leggere lo stesso argomento sotto diverse lenti. In passato anche l’intellettuale Pierpaolo Pasolini ha respirato questo ambiente e instaurò un’amicizia bella e profonda con Don Giovanni Rossi.
La cittadella dell’ospitalità rappresenta per Assisi un luogo di crescita e scambio culturale (clicca qui per saperne di più). Si trovano infatti un osservatorio cristiano, una ricca biblioteca, una casa editrice, una cineteca e la redazione di una rivista. Tutti aspetti che permettono di analizzare l’arte a trecentosessanta gradi, utilizzando le sue varie forme.
La galleria d’arte
All’interno della cittadella dell’ospitalità è presente anche una galleria d’arte contemporanea. I temi cristologia sono stati tradotti in opere da molti artisti, che venivano ospitati nella cittadella, a cui venivano commissionati lavori tratti dal Nuovo Testamento. Attraverso i seminari veniva fatto scoprire loro più a fondo il messaggio dentro la Bibbia ed erano incoraggiati a tradurlo con le loro sapienti mani in opere d’arte. La galleria ospita quadri, sculture e mosaici. Non solo: oltre alle 2500 pitture, sculture, stampe e disegni degli artisti contemporanei si trovano 1550 stampe antiche.
Quelle contemporaneamente sono frutto di una ricerca promossa fra gli artisti sulla figura di Cristo e in particolare su Gesù Lavoratore, per cogliere e valorizzare l’aspetto dell’incarnazione del Verbo Divino nella quotidianità di ogni uomo. Si trovano opere di Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Dilvo Lotti, Fausto Pirandello (figlio di Luigi Pirandello), Gerardo Dottori e l’americano William Congdon.
La serie completa delle 58 incisioni del “Miserere” di Georges Roualt offre una potente sintesi sul dramma della condizione umana e sulla presenza fraterna e salvifica di Cristo. Tema centrale è la presenza della guerra anzitutto nel cuore dell’uomo. Come collezione è molto rara. La sezione Iconografica raccoglie miglia di fotografie di opere a soggetto cristologia antiche e contemporanee catalogate per gli studi. La sezione Disegno infantile è frutto dell’attività didattica svolta con bambini e ragazzi (“Giocare con l’arte”) con l’uso di linguaggi antichi come il disegno e il mimo, ma anche contemporanei come la fotografia, il cinema e gli strumenti elettronici.
L’attuale gestione
Anna Nabot è l’attuale direttrice della Galleria d’arte contemporanea. Una signora che ha reso l’evangelizzazione tramite l’arte la sua missione di vita. E’ arrivata alla cittadella nei primi anni della sua fondazione, e ancora oggi è felice di aprire le porte della Galleria per fare conoscere le storie di quelle opere con un’umiltà unica nel suo genere, e tutto in uno spirito di servizio genuino. Ha impersonato il concetto di Caritas nel migliore dei modi.